Venezia, itinerario nel sestiere di Cannaregio

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Il sestiere di Cannaregio, a Venezia, si sviluppa a nord del Canal Grande, uscendo dalla stazione dei treni e imboccando la strada che prosegue dritta sulla sinistra.

Venezia, Cannaregio
Rio di Cannaregio

Il sestiere di Cannaregio fu uno dei primi di Venezia ad essere abitato anche se poi la città si sviluppò più velocemente attorno a San Marco e a Rialto. In questa zona di Venezia si entra nella vita autentica di chi abita la città lagunare, tra botteghe lungo le calli, bambini che giocano nei campi, signore che trascinano il carrello della spesa e simpatici personaggi dalla meravigliosa parlata veneziana.

Il percorso che vi propongo inizia appunto dalla stazione dei treni. Qui proseguite a sinistra e poi diritti lungo la strada, senza attraversare il Canal Grande. Dopo poche centinaia di metri vi ritroverete nel primo grande spiazzo, Campo San Geremia, dove spiccano Palazzo Labia e la Chiesa di San Geremia e Lucia. Questa chiesa, fondata nel secolo XI, conserva all’interno le spoglie della santa di Siracusa che “ispira luce e pace” ed è la patrona della vista. Sulla facciata esterna invece potete notare una elaborata scultura con un teschio, il simbolo della Confraternita dei Morti (dedita all’organizzazione del funerale di coloro che, per motivi economici, non se lo potevano permettere).

Proseguendo lungo la strada principale, arrivate al Ponte delle Guglie, da cui si ha un bellissimo scorcio del Rio di Cannaregio. Una volta superato il ponte inizia il percorso più “nascosto”, lontano dalla folla che spesso intasa Strada Nuova. Girando a sinistra alla fine del ponte e poi a destra, entrerete nel Ghetto. La presenza ebraica a Venezia risale attorno al 1100, inizialmente concentrata sull’Isola della Giudecca, fu poi forzatamente spostata in questa zona nel 1516. Di notte le porte del Ghetto Nuovo venivano chiuse e la zona era sorvegliata dai militari. Successivamente, anche se le parole fanno credere il contrario, si aggiunse la parte del Ghetto Vecchio, dove per problemi di spazio le case si svilupparono in altezza, anche per otto piani. Al giorno d’oggi in Ghetto ci sono ancora alcuni commercianti ebrei, una casa di riposo, due sinagoghe e un piccolo Museo Ebraico, ma sono rimasti solamente 200 abitanti discendenti dalle famiglie originarie. Nel campo più grande si possono osservare numerosi monumenti commemorativi e targhe a ricordo delle vicende storiche.

Venezia, Cannaregio, campo del Ghetto
Campo del Ghetto Nuovo

Uscendo dal Ghetto attraverso il ponte in ferro battuto ci si ritrova in Fondamenta degli Ormesini. Vale la pena girare a sinistra e percorrerla tutta, curiosando in una delle zone più vissute della città, tra case, campetti sportivi, la chiesa di San Girolamo, osterie dove gustare qualche cicheto (spuntino veneziano) accompagnato da un bicchiere di spritz. Io vi consiglio in particolare l’Osteria Bea Vita, nei 4 anni che ho vissuto a Venezia abitavo proprio lì vicino e ho sempre mangiato molto bene. Arrivati in fondo vi troverete in una zona completamente diversa, la Baia dei Re. Qui si trovano per la maggior parte delle case nuove e, girando attorno alla calle principale, avrete la vista sul Ponte della Libertà e sulla terraferma.

Tornando indietro e girando sulla sinistra subito dopo il ponte del Ghetto, ci si inoltra nel sestiere e si può raggiungere la Chiesa di Sant’Alvise con il rispettivo campo. La chiesa ha un aspetto austero ma conserva all’interno le prime tele del Tiepolo (Salita al Calvario su tutte). Il campo è molto spazioso, con delle panchine e delle case che ne delimitano un lato molto caratteristiche.

Da qui si può raggiungere con una breve passeggiata la Chiesa della Madonna dell’Orto. E’ una chiesa del ‘300 in stile gotico e il nome deriva da una statua conservata al suo interno. E’ una tappa imperdibile per chi ama Tintoretto: nato e cresciuto in questo quartiere, l’artista è sepolto in questa chiesa, in una semplice cappella sulla destra. All’interno della chiesa si trovano inoltre molte sue opere.

Venezia, Cannaregio, Chiesa della Madonna dell'Orto
Chiesa della Madonna dell’Orto

La zona attorno al Campo della Madonna dell’Orto è molto popolare, non troverete negozi di souvenir o ristoranti turistici, ma un paio di altri piccoli capolavori. Subito prima di arrivare alla chiesa passerete in un campo stretto e allungato, Campo dei Mori, al cui angolo si trova una statua di un uomo e del fratello, i Rioba, mercanti che si trasferirono a Venezia dalla Morea (il Peloponneso). La casa dei mercanti si trova lungo il Rio Madonna dell’Orto ed è caratterizzata da un rilievo di un uomo che conduce un cammello carico di merci. Altro edificio di rilievo è la Casa del Tintoretto (Fondamenta dei Mori, 3399). Sempre nei pressi è molto piacevole il Campo dell’Abbazia.

Venezia, Cannaregio, Campo dell'Abbazia
Campo dell’Abbazia

Alla fine della Fondamenta dei Mori, girando sulla destra e proseguendo in quella direzione, si arriva alla Chiesa della Misericordia (famosa per essere stata il palazzetto della locale squadra di basket per diversi anni). Da lì si passa il Canale della Misericordia e si gira a sinistra, sempre dritti fino ad arrivare in laguna, sulle Fondamenta Nove. Da qui si ha una vista sull’Isola di San Michele (cimitero) e sull’isola di Murano.

Proseguendo e svoltando verso destra, si rientra nelle calli e si arriva alla meravigliosa Chiesa de I Gesuiti, ricostruita all’inizio del 1700 in stile barocco, con una sovrabbondanza di statue. All’interno la decorazione è a intarsi di marmo verde e bianco (ma in realtà è di pietra!). Molto piacevole è il Campo esterno, con un paio di ristoranti e delle panchine per sedersi all’ombra. Sul retro del Campo si trovano la casa e la bottega di Tiziano.

Venezia, Cannaregio, Chiesa dei Gesuiti
Chiesa de I Gesuiti

Dal Campo dei Gesuiti, attraverso un paio di calli con fruttivendoli, edicole, fontane e tralci di viti, si arriva in un Campo molto frequentato, soprattutto perchè punto di transito per andare in direzione Rialto: il Campo dei Santi Apostoli, uno dei miei posti preferiti di Venezia. La Chiesa è defilata rispetto al campo e molto imponente. Il campo è perfetto per una pausa all’ombra degli alberi, sulle panchine, o per un cicheto (e qui vi consiglio l’Osteria dal Riccio Peoco, ora gestita da un ragazzo cinese veramente in gamba e con delle ottime mozzarelle in carrozza con l’acciuga e delle fantastiche polpette di baccalà!).

Evitando di prendere la strada per San Marco, ma tuffandovi nell’altra direzione, potete raggiungere l’ultima tappa di questo mio percorso nel sestiere di Cannaregio: la piccola, meravigliosa (da lasciare senza fiato), Chiesa di Santa Maria dei Miracoli. Le facciate esterne sono rivestite in marmi policromi ed è una delle pochissime chiese di Venezia che possono essere viste dai quattro lati. La chiesa ha delle evidenti influenze toscane, fu infatti costruita da due architetti di quella zona verso la fine del 1500. All’interno è un trionfo di marmo, con una scalinata che porta al presbiterio sopraelevato.

Venezia, Cannaregio, Chiesa di Santa Maria dei Miracoli
Chiesa di Santa Maria dei Miracoli

Qui finisce la scoperta della Cannaregio più nascosta (ci sono sicuramente altri posti che vale la pena vedere lungo Strada Nova, la via principale che dalla stazione porta al Campo dei Santi Apostoli), ma ho voluto darvi qualche spunto per andare alla ricerca di qualche calle non troppo nota ai turisti. Il giro può quindi proseguire nel sestiere di Castello, di cui vi parlerò prossimamente.

Potete trovare tutte le foto di Cannaregio, Venezia nel mio spazio Flickr nell’album dedicato: https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/albums/72157714808912117


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