Khiva è una delle gemme più affascinanti dell’Uzbekistan, una città che sembra uscita da un racconto di mille e una notte, con la sua architettura mozzafiato, le moschee eleganti e le fortezze millenarie.

Situata nel deserto del Kyzylkum, questa piccola città è una vera e propria finestra sulla storia della Via della Seta, ed è un luogo perfetto per chi cerca un’immersione nella cultura dell’Asia centrale. Ho visitato Khiva all’interno di un tour dell’Uzbekistan che vi racconto qua: Uzbekistan, itinerario di una settimana. Il tour è stato organizzato da ViaggiGiovani (www.viaggigiovani.it).
La Cittadella di Itchan Kala: un museo a cielo aperto
Il centro storico di Khiva, noto come Itchan Kala, è uno dei siti più straordinari dell’Uzbekistan, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Si tratta di una cittadella fortificata che, con le sue mura imponenti, ospita una serie di edifici storici che raccontano la storia della città e della regione. Moltissime sono le cose da vedere, e il mio consiglio è prima di tutto quello di farsi una passeggiata all’alba, per vedere la città che si risveglia, non ancora presa d’assalto dai turisti.
Cosa vedere?
- La Porta di Ata Darvaza: questa porta d’ingresso è uno dei punti di accesso principali alla cittadella, un esempio di architettura militare e simbolo di benvenuto per i viaggiatori provenienti dalla Via della Seta.
- La Madrasa di Muhammad Amin Khan: costruita nel XVII secolo, questa madrasa è uno degli edifici più imponenti della città, con una facciata decorata e un cortile centrale
- Il Minareto di Kalta Minor: questo minareto incompiuto è una delle strutture più iconiche di Khiva, noto per le sue piastrelle blu che brillano sotto il sole. La sua altezza, che sarebbe stata imponente se completata, è un simbolo visibile di Khiva da ogni angolo della città.
- La Moschea Juma: questa moschea è famosa per il suo soffitto sostenuto da colonne di legno che risalgono a diversi secoli fa. Un luogo di grande tranquillità e spiritualità.
La Fortezza di Ark: un tuffo nel passato della dinastia khanide
La Fortezza di Ark, una delle principali attrazioni di Khiva, è un autentico simbolo della città e un’imponente testimonianza della storia millenaria della regione. Questa cittadella fortificata è stata la residenza dei governanti khanidi per secoli e rappresenta il centro nevralgico della vita politica e militare della città. Oggi, la Fortezza di Ark è un affascinante museo che racconta la storia di Khiva, dell’Uzbekistan e della Via della Seta.
La costruzione dell’Ark risale all’VIII secolo, sebbene la struttura che vediamo oggi sia il risultato di numerosi ampliamenti e ristrutturazioni che si sono succeduti nel corso dei secoli. Situata nel cuore di Khiva, la fortezza era un vero e proprio microcosmo. Al suo interno si trovavano palazzi, moschee, cortili, abitazioni e anche una prigione, il tutto circondato da imponenti mura che proteggevano il sovrano e la sua corte.
- Le mura di Ark sono uno degli elementi più distintivi di questa struttura. Spesse e imponenti, queste mura avevano la funzione di proteggere la cittadella e gli abitanti da invasori e nemici. L’entrata principale è dotata di una grande porta monumentale, che rappresenta uno degli accessi più maestosi alla cittadella.
- Il palazzo del khan all’interno dell’Ark era la residenza del sovrano di Khiva. Questo palazzo era una dimora sfarzosa, decorata con affreschi, mosaici e dettagli architettonici che riflettevano il potere e la ricchezza della corte khanide. Anche se la struttura originale è stata in parte danneggiata dal tempo, è ancora possibile visitare alcune stanze che restituiscono l’atmosfera dell’antico splendore.
- La Sala del Trono era il luogo in cui il khan riceveva i suoi ospiti, tra cui diplomatici, mercanti e funzionari. Questa sala si caratterizza per le grandi finestre che si affacciano sulla città e per gli arredi sontuosi, che testimoniano l’importanza politica e culturale della corte khanide.
- La moschea all’interno della fortezza è una delle più suggestive di Khiva, con il suo minbar (pulpito) in legno intagliato e decorato. L’interno è luminoso grazie alle finestre che lasciano filtrare la luce naturale, creando un’atmosfera tranquilla e serena, ideale per la preghiera.
- Una delle sezioni più interessanti della fortezza è la prigione, dove un tempo venivano incarcerati i prigionieri di guerra o coloro che venivano accusati di tradimento, opponendosi al potere del khan.
- Le torri di osservazione situate lungo le mura della fortezza offrono una vista panoramica della città di Khiva. In passato, le guardie utilizzavano queste torri per avvistare eventuali nemici in arrivo. Oggi, dai punti più alti della fortezza, è possibile godere di una vista spettacolare sulla cittadella di Itchan Kala e sulle pianure circostanti.
- All’interno della fortezza è ospitato un museo che racconta la storia della città e della fortezza stessa. Il museo espone una varietà di reperti, tra cui armi, costumi tradizionali, manoscritti antichi e monete, che permettono di comprendere meglio la vita a Khiva durante il periodo khanide e il suo ruolo strategico lungo la Via della Seta.
La Fortezza di Ark non è solo un importante sito storico, ma è anche avvolta da leggende e racconti che contribuiscono ad arricchirne il fascino. Si dice che il khan di Khiva avesse il potere di decidere la sorte dei prigionieri, e che alcuni di questi fossero stati imprigionati per motivi futili, come il tradimento o la disobbedienza.
- Una delle leggende più popolari riguarda la fondazione della Fortezza. Si racconta che, quando il fondatore di Khiva, il khan Shaybanid, voleva costruire una cittadella che proteggesse la città dai nemici, si trovò di fronte a un imprevisto: il posto scelto per la fortezza sembrava sempre essere “infestato” da spiriti maligni. Ogni volta che veniva eretto un muro, questo crollava misteriosamente durante la notte. Dopo aver consultato un saggio della sua corte, il khan scoprì che il luogo era maledetto per la presenza di spiriti di antichi guerrieri uccisi nelle battaglie. Si dice che la maledizione fu spezzata quando il khan ordinò di costruire una grande porta di bronzo come “offerta di pace” agli spiriti. Da quel momento in poi, la fortezza rimase intatta, e la sua costruzione fu finalmente completata.
- Un’altra leggenda che circonda la fortezza riguarda il fantasma di un khan scomparso misteriosamente. Si racconta che uno dei khan di Khiva, durante un periodo di turbolenze politiche, fosse sparito senza lasciare traccia. Alcuni dicono che il khan fosse stato tradito dal suo consiglio e ucciso, mentre altri affermano che il khan fosse stato vittima di una maledizione lanciata da un potente stregone della corte. La leggenda vuole che il fantasma del khan scomparso si aggiri ancora all’interno della fortezza, in particolare nella zona del palazzo del khan. Alcuni abitanti di Khiva raccontano di aver sentito passi misteriosi e di aver visto ombre spettrali nelle notti più oscure, mentre altri giurano di aver sentito delle voci provenire dalla parte più antica della fortezza, come se il khan cercasse di comunicare ancora con il mondo.
- Un’altra storia che ha alimentato l’immaginario collettivo è quella del tesoro nascosto all’interno delle mura di Ark. Secondo la tradizione, durante il regno di un khan particolarmente ricco e potente, una grande quantità di oro e pietre preziose venne nascosta in un corridoio segreto dentro la fortezza. Si dice che, quando la città fu minacciata, il khan ordinò di nascondere il tesoro per evitare che i nemici lo prendessero. Da quel momento, il tesoro scomparve misteriosamente e, nonostante i tentativi di trovarlo, nessuno è mai riuscito a scoprire il suo nascondiglio. La leggenda ha alimentato la ricerca di tesori perduti, con molti avventurieri e cercatori di fortuna che si sono avventurati nelle profondità della fortezza, sperando di scoprire il segreto della ricchezza nascosta. Alcuni dicono che il tesoro sia stato effettivamente trovato, ma che sia stato maledetto, portando sfortuna a chiunque ne abbia tentato di appropriarsene.
- Un altro aspetto intrigante della fortezza riguarda la sezione del palazzo delle donne. Si dice che all’interno di Ark ci fosse una zona riservata esclusivamente alle donne della corte, che comprendeva stanze private e giardini segreti. Le leggende raccontano che alcune delle donne che vi abitavano avessero potere e influenza sulla politica della città, ma che la loro bellezza e intelligenza le avessero anche rese oggetto di gelosia e intrighi. Si racconta che una delle principesse della corte di Khiva, la figlia di un khan, fosse talmente amata dal popolo da scatenare una serie di intrighi per cercare di separarla dal suo amato, un giovane commerciante straniero. Le voci narrano che la principessa fosse imprigionata nel palazzo e che la sua triste storia d’amore sia rimasta una delle leggende più romantiche della città. Alcuni credono che il suo spirito si aggiri ancora nel palazzo, piangendo per il suo amore perduto.
Il Palazzo Tash Khauli: eleganza e maestosità
Il Palazzo Tash Khauli è uno dei luoghi più affascinanti e storicamente significativi di Khiva, un esempio splendido dell’architettura khanide che risale al XIX secolo. Situato nel cuore della cittadella di Itchan Kala, il palazzo rappresenta la residenza del khan di Khiva e offre una panoramica unica sulla ricchezza e l’opulenza dei governanti locali dell’epoca.
Il Palazzo Tash Khauli fu costruito tra il 1830 e il 1840 durante il regno di Allakuli Khan, uno dei khan più noti della dinastia Khanide di Khiva. Il nome “Tash Khauli” significa “Palazzo di Pietra” in lingua turca, ed è stato scelto per riflettere la solidità e la maestosità del palazzo. La struttura è un perfetto esempio di architettura orientale, che unisce elementi islamici, turcomanni e persiani, con numerosi dettagli decorativi che raccontano la grandezza della corte khanide.
Tash Khauli è stato progettato per essere una residenza maestosa, ma anche funzionale per gli scopi amministrativi e politici della corte. Era un luogo dove il khan riceveva i suoi ospiti ufficiali, ma anche un centro di potere in cui si svolgevano le decisioni cruciali per la città e la regione circostante.
Il Palazzo Tash Khauli è un perfetto esempio di architettura orientale classica, con una disposizione che riflette l’importanza e l’autorità della corte khanide. La struttura si sviluppa attorno a un grande cortile interno, che costituisce il cuore del palazzo. Ogni angolo del Tash Khauli è caratterizzato da decorazioni artistiche che vanno dalle piastrelle smaltate, affreschi e intagli in legno, che raccontano storie e miti legati alla cultura locale.
- Il Cortile Interno: il cortile è il centro vitale del palazzo. Intorno ad esso si trovano i vari ambienti, tra cui stanze private, sale di rappresentanza, moschee e ampi saloni. La disposizione simmetrica delle stanze intorno al cortile crea una sensazione di armonia e ordine, riflettendo l’importanza del palazzo come simbolo di potere e autorità.
- La Sala delle Audienze: una delle stanze più imponenti è la Sala delle Audienze, dove il khan riceveva i suoi ospiti ufficiali. La sala è decorata con affreschi e mosaici che ritraggono scene di vita della corte e motivi floreali tipici dell’arte islamica. Il soffitto è sorretto da magnifiche colonne di legno finemente intagliate, che creano un’atmosfera maestosa.
- La Moschea del Palazzo: una delle caratteristiche più affascinanti di Tash Khauli è la moschea all’interno del palazzo, che, pur essendo relativamente piccola, è estremamente ricca di decorazioni. Il minbar (pulpito) è uno degli elementi più noti, realizzato in legno intagliato, e l’interno della moschea è decorato con piastrelle che sfumano dal blu al verde, dando vita a un gioco di colori che richiama l’arte tradizionale uzbeka.
- Le Stanze Private e la Corte del Khansh: il palazzo ospita anche le stanze private del khan, che si trovano nella sezione più riservata del palazzo. Queste stanze, che comprendevano camere da letto e salotti privati, sono decorate con tappeti e tessuti di alta qualità provenienti dall’intera regione. Adiacente a queste stanze, la Corte del Khansh, un piccolo giardino interno, rappresenta l’oasi di tranquillità dove il sovrano poteva rifugiarsi dalla vita politica e dalle cerimonie ufficiali.
- I Giardini e la Piscina: Il Tash Khauli è circondato da giardini pensati per offrire riparo e frescura, particolarmente durante i caldi mesi estivi. La presenza di una piscina centrale nel cortile aggiunge una nota di serenità e bellezza all’ambiente. Le piante e gli alberi, un tempo curati per produrre frutti e fiori, completavano il paesaggio, facendo del palazzo un luogo di grande eleganza.
Una delle caratteristiche più straordinarie di Tash Khauli è la ricchezza decorativa. I mosaici e le piastrelle smaltate ricoprono le pareti, i soffitti e le colonne, creando un contrasto vibrante di colori. Le decorazioni in stucco e gli intagli in legno sono finemente lavorati, e i temi decorativi spaziano dalle forme geometriche alle raffigurazioni floreali e astratte, tutte caratteristiche della tradizione islamica.
Oltre a essere una residenza per il khan, il Tash Khauli fungeva anche da centro politico e amministrativo della città di Khiva. I funzionari e i diplomatici che arrivavano nella città per affari commerciali o per negoziati politici venivano ricevuti nel palazzo. Le stanze erano anche utilizzate per eventi pubblici e celebrazioni, dove la corte khanide sfoggiava la sua potenza e opulenza.
Il Bazar di Khiva: un’esperienza sensoriale unica
Il bazar di Khiva non è solo un mercato, ma una vera e propria istituzione che ha attraversato secoli di storia, essendo un crocevia di commerci lungo la Via della Seta. In passato, Khiva era un punto di riferimento fondamentale per il commercio di spezie, seta, tappeti, monete e molte altre merci provenienti da tutto il mondo. Oggi, pur mantenendo viva la tradizione, il bazar è un luogo in cui i visitatori possono scoprire i prodotti locali e interagire con gli abitanti della città.
Uno degli aspetti più affascinanti del bazar di Khiva è la tradizione della lavorazione dei tappeti. I tappeti uzbeki, realizzati a mano, sono famosi in tutto il mondo per la loro qualità e per i motivi intricati che li decorano.
Il bazar di Khiva è famoso per la sua seta e i suoi tessuti ricamati ed è un luogo ideale per acquistare souvenir autentici come gioielli in argento, oggetti in legno intagliato e ceramiche dipinte a mano. Si possono anche assaporare alcuni dolci tipici della regione, come i baklava o i halva, ricchi di miele, noci e spezie.
Le Mura di Khiva: guardiane della storia e della tradizione
Le mura di Khiva sono una delle caratteristiche più distintive della città e rappresentano un elemento fondamentale del suo patrimonio storico e architettonico. Queste imponenti mura fortificate hanno difeso la città per secoli, segnando il confine tra il mondo esterno e l’antico cuore di Khiva, la cittadella di Itchan Kala.
Le mura di Khiva furono costruite intorno al IX secolo, durante il periodo in cui la città divenne un importante centro commerciale lungo la Via della Seta. Nel corso dei secoli, furono rafforzate e ampliate più volte per rispondere alle esigenze di difesa contro invasori e nemici. Le mura che vediamo oggi sono il risultato di lavori di restauro e consolidamento realizzati durante il XIX secolo, sotto il governo dei khan di Khiva.
La cittadella di Itchan Kala, così circondata, rappresentava una sorta di città all’interno della città. Le mura non solo avevano una funzione difensiva, ma anche simbolica: proteggere la città, le sue ricchezze e la sua cultura era essenziale per garantire la sopravvivenza di Khiva come centro di potere e commercio.
Le mura di Khiva sono imponenti e visibili da qualsiasi punto della città. Fatte principalmente di mattoni di argilla e fango, sono alte circa 8 metri e si estendono per circa 2,5 chilometri. Sebbene possano sembrare fragili a prima vista, sono costruite con una tecnica antica che le rende molto robuste. I mattoni di argilla e il fango utilizzati sono stati scelti per la loro capacità di assorbire l’umidità, proteggendo la struttura dalle intemperie.
Lungo le mura si trovano diverse torri di guardia, costruite per sorvegliare l’orizzonte e per fornire un vantaggio strategico contro eventuali attacchi. Le torri erano utilizzate per avvistare gli intrusi e dare l’allarme, un sistema di difesa che permetteva agli abitanti di prepararsi per una resistenza tempestiva. Erano dotate anche di un sistema di trincee e di camminamenti lungo la parte superiore, che permettevano alle forze di difesa di muoversi rapidamente per proteggere la città.
Se volete guardare le foto di Khiva, le trovate nel mio spazio Flickr dedicato a Bukhara e Khiva.