Tirana: alla scoperta della capitale albanese

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Tirana è una città che sorprende. Non lo fa con grandi monumenti o piazze solenni, ma con un’energia inaspettata, fatta di contrasti, memoria recente e tanta voglia di futuro. Esplorarla significa entrare in contatto con una capitale che ha vissuto trasformazioni radicali e che oggi si mostra senza filtri, tra architetture brutaliste, spazi creativi, caffè all’aperto e simboli di un passato ancora molto presente.

Piazza Skanderbeg e il cuore della città

Il cuore pulsante di Tirana batte in Piazza Skanderbeg, una grande distesa pedonale dove si stratificano i diversi volti della città. Lo spazio è vasto, circondato da edifici che raccontano epoche diverse, e al centro si erge la statua equestre di Giorgio Castriota Skanderbeg, condottiero albanese del XV secolo divenuto simbolo della resistenza contro l’Impero Ottomano.

Un tempo congestionata dal traffico, la piazza è stata completamente ripensata nel 2017 con un ambizioso progetto urbanistico che ne ha trasformato il volto. L’asfalto ha lasciato spazio a una pavimentazione geometrica in pietra locale, le auto sono scomparse, ed è diventata un’area pubblica da vivere: luogo d’incontro, di passeggio, di osservazione.

Sullo sfondo si riconoscono alcune tra le architetture più rappresentative della capitale: la Moschea Et’hem Bey, risalente al XVIII secolo e decorata con delicati affreschi floreali, sopravvissuta alla furia iconoclasta del regime comunista; la Torre dell’Orologio, costruita nel 1822 e ancora visibile con il suo profilo snello; il Museo Storico Nazionale, con il grande mosaico realista sulla facciata che raffigura il popolo albanese in lotta, emblema della narrazione socialista.

Ogni edificio ha un proprio ritmo, una propria voce. Accanto alla solennità dei monumenti storici, si affacciano anche il Teatro dell’Opera e del Balletto e i palazzi governativi, segni tangibili di un passato che si mescola al presente. Intorno, i caffè cominciano ad animarsi dal mattino, le famiglie passeggiano, i bambini giocano tra le fontane, e il contrasto tra le linee severe dell’architettura e la vitalità urbana crea un equilibrio curioso.

La Piramide e Blloku: simboli di ieri e di oggi

Non lontano dalla Piazza Skanderbeg si trova uno degli edifici più emblematici del passato recente di Tirana: la Piramide. Costruita nel 1988 come museo in onore di Enver Hoxha, il leader che per oltre quarant’anni guidò l’Albania con un rigido regime comunista, oggi rappresenta uno dei luoghi più controversi e trasformati della città.

Il progetto originale, firmato anche dalla figlia di Hoxha, si ispirava alle architetture monumentali del tardo socialismo. L’edificio ha una forma piramidale irregolare, rivestita in marmo bianco – una struttura imponente, concepita per glorificare il potere, che dopo la caduta del regime è rimasta a lungo abbandonata e lasciata al degrado. Per anni, è stata uno spazio sospeso: simbolo scomodo, oggetto di dibattiti, punto di ritrovo informale, perfino rampa per skateboard.

Negli ultimi anni, però, la Piramide ha conosciuto una radicale trasformazione urbana. Il progetto di ristrutturazione firmato dallo studio olandese MVRDV l’ha convertita in un centro multifunzionale dedicato all’innovazione, all’educazione digitale e alla creatività giovanile. Le superfici esterne sono state adattate per essere accessibili a piedi, mentre l’interno ospita spazi per startup, laboratori, sale eventi e una caffetteria. Il passato non è stato cancellato, ma reinterpretato con un linguaggio architettonico contemporaneo, in sintonia con la nuova identità della città.

Poco più a sud, si entra in un altro luogo-simbolo del cambiamento urbano e culturale di Tirana: il quartiere Blloku. Durante il regime comunista, quest’area era riservata esclusivamente ai membri della nomenklatura, chiusa al pubblico e protetta da sorveglianza armata. Nessun cittadino comune poteva accedervi. Oggi, quello stesso perimetro è diventato il cuore della vita notturna e della socialità cittadina.

Blloku è un quartiere compatto, fatto di strade alberate, edifici residenziali e palazzi bassi. Alcune architetture conservano ancora il carattere austero degli anni della dittatura, ma i locali al piano terra sono stati trasformati in bar di design, ristoranti contemporanei, gallerie d’arte e concept store. È qui che si misura il ritmo della nuova Tirana: dinamica, urbana, aperta al mondo.

Camminando tra le sue vie, si può ancora scorgere la villa di Enver Hoxha, nascosta dietro una cancellata, oggi chiusa e silenziosa. Un frammento del passato che resiste, mentre tutto intorno si rinnova. Blloku non ha perso del tutto il suo carattere esclusivo, ma lo ha reinventato: è diventato uno spazio della quotidianità cittadina, frequentato da giovani, professionisti, famiglie, turisti. Un’area dove convivono memoria e futuro, decadenza e fermento.

Il mercato Pazari i Ri e i colori della quotidianità

A pochi minuti a piedi dalla piazza centrale, Pazari i Ri – che significa “il nuovo mercato” – è uno dei luoghi dove Tirana mostra il suo volto più genuino. Ristrutturato di recente, il mercato è diventato un crocevia tra passato e presente, dove la vita quotidiana della città si intreccia con le abitudini del nuovo turismo urbano.

La struttura del mercato coperto è moderna, con linee geometriche, ampie vetrate e un porticato che si apre su una piccola piazza animata da caffè e bistrot. Ma nonostante l’aspetto rinnovato, lo spirito è rimasto autentico. Sui banchi in legno si trovano frutta e verdura di stagione, formaggi provenienti dalle montagne del nord, olive, miele artigianale, rakì imbottigliato a mano. I profumi si mescolano: erbe aromatiche, pane caldo, agrumi. E le voci dei venditori aggiungono una colonna sonora vivace, in una lingua che alterna parole antiche a gesti universali.

Pazari i Ri non è solo un mercato, ma un luogo di incontro. Alcuni abitanti del quartiere si danno appuntamento qui ogni mattina, tra un caffè turco e una sigaretta fumata piano. Accanto ai prodotti locali, non mancano le macellerie tradizionali, le drogherie, e qualche piccolo negozio che vende oggetti per la casa, mestoli in legno, tappeti intrecciati, stoviglie smaltate.

L’area intorno al mercato è stata interessata da un ampio progetto di riqualificazione urbana. Le facciate delle case sono state ridipinte con colori accesi, i marciapiedi sono stati ampliati, sono spuntati tavolini e dehors. La sera, il quartiere cambia ritmo: alcuni dei locali attorno al mercato si trasformano in wine bar e ristoranti. La cucina albanese, nelle sue versioni più casalinghe o reinterpretate in chiave moderna, trova qui uno dei suoi spazi più interessanti.

Musei e memoria: Bunk’Art e House of Leaves

Tirana non nasconde le sue ferite. Le racconta. E lo fa attraverso luoghi dove la memoria collettiva prende forma in maniera tangibile, spesso spiazzante.

Bunk’Art

Bunk’Art si trova alle porte della città, nel ventre di un enorme bunker antiatomico costruito negli anni Settanta per proteggere i vertici del regime comunista in caso di attacco nucleare. L’ingresso è anonimo, quasi invisibile: un portone grigio incastonato nella collina. Poi si scende, e inizia un viaggio nel tempo. Corridoi umidi, stanze arredate come negli anni della dittatura, luci basse e silenzi che raccontano più delle parole. Il percorso museale alterna installazioni artistiche, video, fotografie e materiali d’epoca. Si attraversano celle, uffici, dormitori. Alcune sale ricostruiscono la vita quotidiana durante il regime, altre documentano la propaganda, il controllo, la censura. Questo non è solo un museo: è un ambiente che coinvolge fisicamente, che invita a riflettere sul potere, sulla paura, sulla resistenza quotidiana di un’intera popolazione.

House of Leaves

Più centrale, in un elegante edificio neoclassico nascosto tra i viali alberati del centro, la House of Leaves è dedicata a uno degli aspetti più inquietanti della storia albanese del Novecento: la sorveglianza. L’edificio, che durante il regime ospitava gli uffici della Sigurimi (la polizia segreta), oggi espone documenti, apparecchiature per le intercettazioni, fotografie, lettere cifrate. Ogni stanza è un frammento di una storia collettiva fatta di vite osservate, tracciate, spezzate. Ci sono i registri dei sospettati, le trascrizioni dei colloqui intercettati, i microfoni nascosti nei muri, le cuffie con cui gli agenti ascoltavano le conversazioni private.

Il percorso espositivo è accompagnato da pannelli sobri, spesso essenziali. A parlare sono i dettagli: un paio di occhiali dimenticati, una lettera mai spedita, la voce registrata di chi ha vissuto sotto sorveglianza per anni. La casa sembra quasi sussurrare i suoi segreti, mentre il visitatore si muove tra saloni borghesi e stanze operative, scoprendo le storie nascoste dietro ogni oggetto.

Bunk’Art e la House of Leaves sono due luoghi diversi, ma complementari, che offrono prospettive distinte sullo stesso periodo storico. Visitandoli entrambi si ricompone un mosaico più ampio: quello di un paese che ha scelto di non dimenticare, di restituire voce e spazio a ciò che per troppo tempo è rimasto nell’ombra.

Tirana dall’alto: la Torre Panoramica

Per avere una visione completa di Tirana, la sua espansione, il susseguirsi di vecchie e nuove architetture, è necessario sollevare lo sguardo verso l’alto. La Torre Panoramica (Kulla Panoramike) è il posto perfetto per farlo. Situata nel cuore della città, accanto alla Piazza Skanderbeg, questa torre offre un punto di osservazione privilegiato che permette di apprezzare la città da una prospettiva diversa.

La torre, che si erge a 70 metri d’altezza, è un simbolo della Tirana moderna. Inizialmente concepita come parte di un progetto di rinnovamento urbano, oggi è uno dei punti più fotografati dai turisti e dai locali che vogliono godere di una vista a 360 gradi sulla capitale albanese. Da qui, è possibile ammirare il contrasto tra la parte storica della città, con le sue strade strette e i suoi edifici storici, e il continuo sviluppo che ha portato alla costruzione di grattacieli e strutture moderne.

L’esperienza è arricchita dal fatto che la torre ha una piattaforma panoramica e un ristorante girevole che consente di gustare un caffè o un pasto mentre si osservano i cambiamenti della città, dai dettagli architettonici della Piazza Scanderbeg alla maestosità della montagna di Dajti, che si staglia sullo sfondo. Il panorama si estende a perdita d’occhio, e nei giorni più limpidi è possibile vedere anche i contorni delle colline circostanti e il mare Adriatico, in lontananza.

Il Viale dell’Università e dello Stadio: tra cultura e sport a Tirana

Il viale che porta all’Università e allo Stadio è uno degli assi principali che attraversano Tirana, un punto nodale della città che unisce l’istruzione, lo sport e la vita quotidiana. Questo viale è una sorta di arteria che collega alcuni dei luoghi più emblematici di Tirana, portando in un’unica direzione il dinamismo della capitale albanese.

Il percorso inizia dall’area centrale della città, attraversando zone che mescolano ampie piazze e costruzioni moderne a spazi verdi e più tradizionali. Un tratto che rappresenta bene la continua evoluzione della capitale, che da una parte guarda alla modernità e dall’altra mantiene una connessione profonda con le sue radici storiche e culturali.

Lungo il viale si incontra prima l’Università di Tirana, una delle istituzioni più rilevanti del paese. Fondata nel 1957, l’Università di Tirana è il cuore pulsante dell’istruzione superiore in Albania e un simbolo di accesso alla cultura e al sapere. Il viale che vi conduce è sempre animato da studenti, docenti e visitatori, con una serie di edifici che vanno dal classico al contemporaneo. L’area è costellata da caffè, librerie e negozi frequentati soprattutto dalla popolazione giovane, che conferisce al viale un’atmosfera vivace e intellettuale.

Proseguendo verso sud, il viale arriva fino al Stadio di Tirana, uno degli impianti sportivi più importanti della città. Questo stadio, che ospita eventi calcistici e altre manifestazioni sportive, è stato recentemente ristrutturato e ampliato per accogliere un pubblico sempre più vasto. Il viale che conduce allo stadio è un luogo di passaggio per numerosi appassionati di sport che si dirigono verso gli eventi. Il paesaggio cambia, abbandonando l’area universitaria per entrare in una zona più dinamica, con il rumore delle auto e il fervore delle persone che si dirigono verso le tribune.

La Grande Moschea di Tirana

La Grande Moschea di Tirana, nota anche come Moschea di Namazgjasë, è la più grande moschea dei Balcani. Situata nel cuore della capitale albanese, è stata inaugurata il 10 ottobre 2024. ​Può ospitare fino a 10.000 fedeli, con 8.000 posti all’interno e 2.000 nel cortile esterno.

Ispirata all’architettura ottomana classica, presenta quattro minareti alti 50 metri e una cupola centrale di 30 metri di altezza. Oltre al luogo di preghiera, l’edificio comprende un centro culturale, una biblioteca, una sala conferenze, spazi espositivi e una scuola coranica.

La decisione di costruire una moschea centrale a Tirana risale al 1992, quando l’allora presidente Sali Berisha posò la prima pietra vicino al Parlamento. Tuttavia, la costruzione subì ritardi e fu solo nel 2010 che l’allora sindaco Edi Rama decise di riprendere il progetto.

Nelle vicinanze si trova il Ponte dei Conciatori (e la Moschea omonima), un antico ponte pedonale situato nel cuore di Tirana, vicino alla Moschea dei Conciatori. Costruito nel XVIII secolo durante il periodo ottomano, il ponte rappresenta una testimonianza significativa dello sviluppo urbano della città. Originariamente, il ponte faceva parte della strada che collegava Tirana agli altopiani orientali, servendo come via principale per gli agricoltori che portavano bestiame e prodotti alla città.

Architettura, street art e trasformazione urbana

Tirana è anche un laboratorio urbano in divenire. Le architetture brutaliste, retaggio dell’epoca socialista, si alternano a interventi contemporanei spesso audaci, colorati, di forte impatto visivo. Alcuni palazzi sono stati trasformati in tele a cielo aperto, mentre nuove torri svettano qua e là disegnando una skyline ancora in costruzione. Camminando per la città, si percepisce il desiderio di affermare una nuova identità, senza rimuovere del tutto le tracce del passato.

Il Parco della Città

Il Parco della Città di Tirana (in albanese Parku i Madh i Tiranës) è una delle aree verdi più grandi e apprezzate della capitale albanese. Situato nel cuore della città, offre un ampio spazio dove residenti e turisti possono godere di un’area rilassante e tranquilla lontano dal trambusto della vita cittadina. Il parco è stato progettato per offrire uno spazio di svago e riposo a tutti, con aree dedicate a passeggiate, sport, e momenti di relax.

Il Parco della Città si estende su circa 230 ettari, un’ampia zona che include spazi verdi, laghetti e sentieri. La sua posizione strategica lo rende facilmente accessibile sia a piedi che in bicicletta, ed è uno dei principali polmoni verdi della città. Al centro del parco si trova un grande lago artificiale, che aggiunge una dimensione pittoresca all’area.

Dajti Express e i panorami dall’alto

Per osservare Tirana dall’alto, la soluzione migliore è prendere la funivia Dajti Express, che in pochi minuti conduce sulla montagna che domina la città. Il tragitto in sé è interessante: si attraversano quartieri periferici, aree agricole e boschi, fino ad arrivare a un’area ricreativa con ristoranti, punti panoramici e sentieri. Il panorama abbraccia tutta Tirana e, nei giorni limpidi, arriva fino al mare.

Cosa mangiare a Tirana

La cucina di Tirana riflette la ricca storia e la diversità culturale dell’Albania, mescolando influenze mediterranee, ottomane e balcaniche. Mangiare a Tirana significa esplorare sapori autentici, piatti ricchi di tradizione e ingredienti freschi. Ecco una selezione dei piatti tipici da provare nella capitale albanese.

  • Tava e Kosi – Uno dei piatti più tipici dell’Albania, il tava e kosi è un piatto a base di agnello e yogurt, cucinato al forno con una miscela di spezie. La carne viene cotta insieme allo yogurt, creando un piatto ricco e saporito, spesso accompagnato da riso. È un piatto confortante e sostanzioso, perfetto per chi vuole assaporare la cucina casalinga albanese.
  • Fërgesë – Un altro piatto tradizionale che rappresenta la cucina albanese, la fërgesë è una sorta di stufato preparato con peperoni, pomodori, cipolle e formaggio, a volte arricchito con carne, come il manzo o l’agnello. Questo piatto è gustoso e sostanzioso, spesso servito con del pane fresco per fare scarpetta.
  • Byrek – Il byrek è una delle preparazioni più amate in Albania, un piatto che ha radici nell’influenza ottomana. Si tratta di una sfoglia ripiena che può contenere diversi ingredienti, come carne macinata, formaggio, spinaci o patate. È una pietanza versatile, che può essere consumata come spuntino o come piatto principale. Il byrek si trova facilmente nei ristoranti e nelle panetterie di Tirana.
  • Grill – Come in molte altre cucine balcaniche, la carne alla griglia è molto popolare a Tirana. I shish kebab (spiedini di carne grigliata) e i qebapa (piccole polpette di carne di manzo o maiale, spesso accompagnate da cipolle e pane) sono piatti che rappresentano la tradizione della grigliata albanese. Questi piatti sono semplici, ma ricchi di sapore, e sono accompagnati da contorni come insalate fresche e pane fatto in casa.
  • Sallatë – Le insalate fresche sono una componente fondamentale della cucina albanese. A Tirana, troverai insalate come la sallatë me speca, una preparazione a base di peperoni grigliati, aglio, olio d’oliva e aceto. Le insalate albanesi sono generalmente molto semplici ma ricche di ingredienti freschi e saporiti.
  • Peshk – L’Albania ha una lunga costa sul mare Adriatico, quindi i piatti a base di pesce sono molto apprezzati a Tirana. Il peshk i freskët (pesce fresco) viene spesso preparato alla griglia o in zuppe di pesce, arricchite con erbe fresche e spezie. Se sei amante del pesce, non perdere la possibilità di provare uno dei piatti a base di pesce che Tirana offre.
  • Baklava – Infine, per concludere il pasto, un dolce che non può mancare è la baklava, un dolce che proviene dall’influenza ottomana. La baklava è una preparazione a base di pasta fillo, noci e miele, molto dolce e croccante. È il dessert perfetto per chi desidera assaporare un po’ di tradizione orientale durante il soggiorno a Tirana.
  • Pije tipiche – In Albania, oltre alla cucina salata, è importante menzionare le bevande tipiche. Il rakia, una grappa di frutta tradizionale, è molto popolare e viene servita come aperitivo o accompagnamento durante i pasti. Inoltre, il kafe turke (caffè turco) è una bevanda tradizionale che non può mancare per concludere un pasto o per una pausa durante il giorno.

Io ho mangiato in due ristoranti tipici: Shije Fshati e Piceri Era Tirane. Per una pausa caffè vi consiglio Angolli’s Corner, situato a fianco della Cattedrale Ortodossa, un bar libreria che rende omaggio alla straordinaria eredità letteraria di Dritero Agolli, uno degli scrittori più celebri d’Albania.

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