Pechino è una città che affascina per la sua straordinaria capacità di mescolare tradizione e modernità. In cinque giorni, avrete l’opportunità di esplorare i suoi angoli più emblematici, dai maestosi palazzi imperiali ai vicoli storici, dalle antiche reliquie culturali ai quartieri futuristici. Il mio è stato un viaggio a tappe serrate, ma pieno di scoperte, per cogliere lo spirito pulsante della capitale cinese.
Giorno 1 – La Pechino imperiale: Tiananmen, Città Proibita, Jingshan e Beihai
La giornata inizia in uno dei luoghi più emblematici della Cina: Piazza Tiananmen, il cuore simbolico e politico del Paese. È immensa, quasi schiacciante per dimensioni e significato. Da un lato svetta il Mausoleo di Mao Zedong, dall’altro si intravedono i profili rossi e dorati dell’ingresso alla Città Proibita, dominato dal celebre ritratto di Mao.
Attraversato il Portone di Tiananmen, si entra in un mondo a parte: la Città Proibita (故宫), residenza degli imperatori per quasi cinque secoli. L’insieme di padiglioni, cortili, sale cerimoniali e giardini è maestoso. Ogni dettaglio racconta il potere imperiale: dai leoni di pietra agli intarsi dei tetti, dalle urne bronzee alle iscrizioni in caratteri dorati. Servono almeno 2-3 ore per una visita, ma chi ama la storia e l’arte cinese potrebbe restarci un’intera giornata.
Vi consiglio di prenotare i biglietti online con anticipo, soprattutto in alta stagione, per evitare lunghe code e garantire l’ingresso, dato che l’accesso è limitato a un numero specifico di visitatori al giorno. Sito ufficiale: https://www.dpm.org.cn/ (disponibile anche in lingua inglese). È possibile scegliere tra diverse tipologie di biglietti, come quelli per l’ingresso generale o quelli che includono visite a sezioni speciali.
Vi parlo qui della Città Probita: La Città Proibita di Pechino: nel cuore dell’antica Cina imperiale.
Uscendo dall’uscita nord della Città Proibita, ci si trova di fronte a una piccola collina artificiale: è il Jingshan Park (景山公园). Bastano pochi minuti di salita per arrivare in cima, ma il panorama ripaga la fatica: la Città Proibita si distende ai nostri piedi, perfettamente simmetrica. È uno dei punti panoramici più suggestivi di Pechino.
A pochi passi si apre un altro luogo tranquillo e ricco di fascino: il Beihai Park (北海公园). Un tempo riserva imperiale, oggi è un parco pubblico dove si respira un’atmosfera rilassata. Si può passeggiare lungo il lago, attraversare i ponticelli bianchi, visitare la Pagoda Bianca sull’isola o semplicemente osservare gli anziani che giocano a carte o praticano il tai chi. È un modo piacevole per concludere la giornata, magari con un tè caldo in uno dei padiglioni affacciati sull’acqua.

Giorno 2 – Dal Tempio del Cielo ai mercati tradizionali
La seconda giornata a Pechino è un viaggio attraverso i luoghi spirituali, i mercati tradizionali e le strade più autentiche della città, dove le tradizioni locali si mescolano con la vita frenetica di una metropoli moderna. Cominciamo la giornata con il Tempio del Cielo, uno dei simboli più noti di Pechino, e proseguiamo esplorando i quartieri storici e i mercati che raccontano la cultura e la vita quotidiana della capitale.
Tempio del Cielo (Tiāntáng 天坛)
La mattina inizia con una visita al Tempio del Cielo, uno dei siti più famosi di Pechino, e senza dubbio uno dei più affascinanti dal punto di vista architettonico e storico. Costruito nel 1420, durante la dinastia Ming, il tempio era il luogo dove l’imperatore si recava per pregare e fare sacrifici agli dèi per garantire un buon raccolto. L’edificio principale è il Padiglione Circolare del Tempio del Cielo, con il suo tetto a più livelli, simbolo del cielo che protegge la Terra. Questo padiglione è circondato da un enorme parco dove è possibile osservare numerosi abitanti di Pechino che si dedicano a tai chi, dama, giochi di carte o semplicemente passeggiano nel verde.
Il parco che circonda il Tempio è un vero e proprio luogo di incontro per la popolazione locale: non è solo un sito religioso, ma anche un punto di riferimento per le attività ricreative dei pechinesi.
Quartiere Dashilar (Dàshílà 大十字街)
Dopo la visita al Tempio del Cielo, ci dirigiamo verso il quartiere Dashilar, uno dei più antichi e tradizionali di Pechino. Questo quartiere è una vera e propria finestra sulla Pechino di una volta, dove il tempo sembra essersi fermato, con le sue strade strette, le botteghe storiche e i negozi di antiquariato. Passeggiando per Dashilar, si respira l’atmosfera di un Pechino che resiste alla modernizzazione, con le sue piccole botteghe che vendono tutto, dai tè pregiati alle scarpe tradizionali.
Nel cuore di Dashilar, si può visitare il mercato delle erbe medicinali, un luogo affascinante dove si vendono ingredienti per la medicina tradizionale cinese, erbe aromatiche e preparazioni curative. In queste strade strette si trovano anche negozi di stoffe e artigianato locale che offrono un angolo di tradizione che non è facile trovare nelle zone più turistiche della città.
Qianmen Street (Qiánmén Jiē 前门街)
A pochi passi da Dashilar si trova Qianmen Street, una delle vie pedonali più famose di Pechino. Sebbene sia stata ristrutturata e abbia un aspetto moderno, mantiene ancora un forte legame con il passato grazie ai suoi edifici in stile tradizionale, che rendono la zona un perfetto mix di antico e nuovo. Lungo la via, si trovano negozi storici che vendono specialità locali come pechinese roast duck (anatra alla pechinese), souvenir, e prodotti artigianali.
Per chi è appassionato di di cucina locale, da non perdere una fermata in uno dei ristoranti storici di Qianmen, come il Quanjude, famoso per la sua anatra alla pechinese preparata secondo ricette tradizionali. È un’ottima occasione per assaporare una delle prelibatezze più conosciute di Pechino.
Wangfujing Night Market
Nel tardo pomeriggio e alla sera, il mercato notturno di Wangfujing è una tappa obbligata. Questo mercato, sebbene turisticamente più conosciuto, offre una vasta selezione di street food locale che fa immergere completamente nella cultura gastronomica di Pechino. Passeggiando tra le bancarelle, si possono assaporare piatti tradizionali come spiedini di carne grigliati, gnocchi di riso ripieni e, per chi ha il coraggio, anche insetti fritti o scorpioni. Il mercato è vivace e frenetico, con venditori che vi invitano a provare i loro prodotti. È un posto ideale per un’esperienza gastronomica unica, in cui provare cibi che potrebbero sembrare esotici ma che fanno parte della tradizione culinaria cinese. Per i meno temerari, vale la pena fare un giro per le bancarelle per provare i dolci tradizionali cinesi come il tanghulu, frutta ricoperta di zucchero caramellato.
Giorno 3 – La Grande Muraglia e il 798 Art District
Giornata dedicata a due dei luoghi più scenografici e rappresentativi della Cina. Partenza presto per una gita fuori porta verso la Grande Muraglia, simbolo millenario della determinazione e ingegno cinesi. Il tratto di Mutianyu, a circa un’ora e mezza da Pechino, è una scelta ideale: meno affollato rispetto a Badaling, immerso tra colline boscose, ben restaurato ma ancora suggestivo. La salita può avvenire tramite funivia o seggiovia, e per il ritorno c’è anche la possibilità di scendere con uno slittino su rotaia. Una volta in cima, si cammina lungo le torri di guardia, seguendo le curve della muraglia che si snoda sull’orizzonte. Lo sguardo spazia su un paesaggio che cambia colore con le stagioni: verde in estate, dorato in autunno, imbiancato in inverno.

Al rientro in città, esplorazione del 798 Art District, il cuore pulsante dell’arte contemporanea di Pechino. Il 798 Art District prende il nome dall’ex fabbrica di elettronica statale Factory 798, costruita negli anni ’50 durante l’era maoista. Originariamente una grande area industriale che produceva apparecchiature elettroniche e macchinari per l’industria pesante, l’area è stata progressivamente abbandonata a partire dagli anni ’90, quando la Cina ha avviato un processo di de-industrializzazione. Negli anni 2000, artisti e creativi iniziarono a stabilirsi in questi spazi vuoti, attratti dalle ampie superfici e dai costi contenuti. Da lì è iniziata una vera e propria trasformazione, e quello che era un quartiere industriale è diventato un centro d’arte moderno e di sperimentazione.
Giorno 4 – I templi e il mercato di Panjiayuan
La giornata inizia con una visita al Tempio dei Lama, uno dei luoghi più sacri del buddismo tibetano in Cina, e al vicino Tempio di Confucio, che celebra il filosofo cinese e la sua influenza sulla cultura del paese.
Il Tempio dei Lama (Yōnghé Gōng, 雍和宫) è il più grande tempio buddista tibetano di Pechino e uno dei meglio conservati della Cina. Originariamente costruito nel 1694 come residenza imperiale per il principe Yongzheng, nel 1744 fu trasformato in monastero lamaista. Questo tempio è oggi un importante centro di preghiera e meditazione per la comunità tibetana e buddista della capitale .
Il Tempio di Confucio di Pechino è il secondo più grande tempio dedicato a Confucio in Cina, dopo quello di Qufu, la sua città natale. Costruito nel 1302 durante la dinastia Yuan, fu ampliato e ristrutturato nelle dinastie Ming e Qing. Il tempio serviva come luogo di culto e di studio per i funzionari imperiali, che vi rendevano omaggio a Confucio e ai suoi discepoli.
Dopo aver assaporato la spiritualità, si prosegue fino al Panjiayuan Market, uno dei mercati più famosi di Pechino e paradiso degli amanti dell’antiquariato e degli oggetti da collezione. Situato nel quartiere di Chaoyang, questo mercato è un vero e proprio tesoro nascosto dove è possibile trovare una vasta gamma di oggetti unici, tra cui antichità, mobili, ceramiche, pitture, gioielli, e persino oggetti religiosi e tradizionali cinesi.
A seguire, si prosegue con la visita del magnifico Palazzo d’Estate (颐和园), antica residenza estiva degli imperatori Qing. Un complesso vastissimo, affacciato sul lago Kunming, dove la corte cercava rifugio dalla calura cittadina. Il Lungo Corridoio, con i suoi dipinti colorati, conduce al Padiglione della Fragranza Buddhista, da cui si gode una splendida vista sull’acqua. Ci si può anche imbarcare su una barchetta per attraversare il lago fino all’Isola del Raggio di Luce, oppure passeggiare sul Ponte dei Diciassette Archi, meta prediletta al tramonto. Il Palazzo d’Estate è un luogo dove la natura e l’architettura convivono armoniosamente. E con il ritmo lento del pomeriggio, diventa il perfetto contrappunto alla camminata intensa del mattino sulla Muraglia.
Giorno 5 – Vita negli hutong, quartiere olimpico e mercato notturno
L’ultimo giorno è dedicato alla Pechino più autentica, quella degli hutong, i vicoli storici che conservano l’anima tradizionale della città. Gli hutong sono piccoli vicoli, o cortili, che si sviluppano intorno a case tradizionali cinesi chiamate siheyuan. Il termine “hutong” originariamente indicava un passaggio stretto tra edifici, ma nel tempo è diventato sinonimo di una forma di abitato, con un proprio stile architettonico e una forte identità sociale.
Gli hutong si trovano principalmente nelle aree più vecchie di Pechino, risalenti alla Dinastia Yuan (1271–1368), sebbene la loro espansione e struttura si svilupparono nel corso delle Dinastie Ming (1368–1644) e Qing (1644–1912). Questi quartieri erano originariamente residenze per funzionari imperiali, mercanti e artigiani, e oggi rimangono un testimone della tradizione urbana pechinese. Nanluoguxiang, uno dei più famosi, è perfetto per passeggiare tra caffè, boutique e botteghe artigianali.
Si prosegue per la Drum Tower, da cui si può ammirare un bellissimo panorama della città, e per la Bell Tower, un altro simbolo storico della capitale.
Nel pomeriggio, esplorazione del Quartiere Olimpico, dove si può vedere lo Stadio Nazionale (conosciuto come Bird’s Nest) e il Water Cube. Le strutture olimpiche di Pechino sono ancora oggi un’attrazione imperdibile, specialmente di sera, quando sono illuminate da luci spettacolari.
Se volete vedere le mie foto di Pechino, le trovate nel mio spazio Flickr dedicato: https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/collections/72157676176346661/