Asturie, cosa vedere nella regione verde nel nord della Spagna

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Itinerario on the road nelle Asturie, la regione più verde della Spagna del Nord, posta tra Galizia e Cantabria.

L’itinerario che ho seguito nel mio viaggio alla scoperta del Principato delle Asturie si sviluppa su sei giorni, partendo dalle Asturie orientali, passando per Oviedo e arrivando alle Asturie occidentali. La strada non è molta, pertanto può essere facilmente adattato per ottimizzare al meglio a seconda del meteo.

Le Asturie orientali

Da est a ovest, le mie tappe sono state nelle Asturie orientali sono state Llanes, Ribadesella, Villaviciosa e Gijon. Oltre a questo, in questa parte della costa si trovano diverse spiagge aperte e sabbiose: Playa de la Ballota, Playa de Toranda, Playa de Torimbia, Playa de Gulpiyri e Playa de Rodiles. Molto particolari in zona sono anche le grotte, come la Cueva del Pindal e le Cuevas de Tito Bustillo. Infine la zona è molto vicina a Cavadonga e ai Picos d’Europa (lato occidentale, asturiano).

Llanes

Abitata sin dall’antichità, Llanes fu per lungo tempo un porto di navi baleniere e una cittadina dallo spirito indipendente che godeva di un proprio statuto, concesso nel 1206 da Alfonso IX di Leon. Oggi, con il suo piccolo centro medievale, il porto trafficato e alcune splendide spiagge nelle vicinanze, è diventata una popolare meta di vacanza.
Llanes ha un piccolo e delizioso centro storico con alcuni monumenti degni di nota: 300 metri di mura del XIII secolo, la torre del castello rimasta intatta, la basilica di Santa María del Conceyu, alcuni bei palazzi e l’antica casa di Posada Herrera, sede del comune. Il porto turistico della cittadina accoglie molte barche e i suoi moli sono diventati famosi in Spagna grazie all’intervento artistico di Ibarrola con i suoi Cubos de la Memoria , i sassi frangi flutti dipinti a mille colori dall’artista spagnolo.
Proprio in centro al paese la bella Playa del Sablon, protetta da una stretta insenatura, è il punto ideale da cui salire in pochi minuti al belvedere di Punta del Gurunu per godere degli splendidi giochi di luce creati dalle verdi scogliere che si stagliano sul mare.

Uscendo dal centro storico non si può non rimanere colpiti dall’architettura stravagante di molte ville, alcune restaurate nei loro colori sgargianti ed altre immensamente affascinanti nel loro essere diroccate, si tratta delle Case degli Indiani. Questo strano nome che designa anche la buffa architettura che le contraddistingue, nasce dal fatto che queste lussuose costruzioni residenziali furono costruite da membri dell’alta borghesia, ex emigrati in America (detta le Indie) dove fecero fortuna, una volta tornati a casa. Uno speciale esempio di questo tipo di architettura è il palazzo del casinò di Llanes.



Ribadesella

Fondata dal Re Alfonso X nel corso del XIII secolo, Ribadesella è un antico borgo di pescatori e un’animata località di villeggiatura, il cui fascino è dovuto in particolare alla ubicazione geografica straordinaria. Difatti, sorge ai piedi dei monti e si affaccia sul fiume Sella proprio nella zona in cui esso sfocia nel Mar Cantábrico. La cittadina è divisa in due dall’estuario del Rio Sella e le due parti del centro abitato sono unite da un lungo e basso ponte. Il lato ovest (dove si trovano gli alberghi) è delimitato dalla bella spiaggia dorata di Playa de Santa Marina, mentre la parte più antica del paese e il porto peschereccio sono sul lato orientale; il centro storico e medievale – in gran parte pedonale – conserva monumenti di origine romanica quali ad esempio le chiese di Santa María del Junco e di San Esteban de Leces, la cappella gotica di Santa Ana del XV secolo, così come edifici civili tra cui la sede del Comune, in stile rinascimentale, ed una serie di dimore nobiliari risalenti ai secoli XVII-XVIII. Concentrati soprattutto attorno alla Plaza Nueva ed alla Plaza de la Iglesia, si trovano sidrerie, ristoranti e negozietti di vario genere. Proseguendo oltre la Chiesa parrocchiale si raggiunge la panoramica Playa de la Atalaya, la seconda spiaggia urbana che si contraddistingue per la tranquillità della zona, grazie anche al fatto di rimanere un po’ “nascosta” rispetto a quella situata dal lato opposto della località.
Prima di attraversare il ponte che unisce le due sponde del paese vale la pena seguire il paseo de la Grúa che conduce fino al punto in cui il fiume ed il mare si incontrano. Lungo il percorso, oltre alla splendida vista che si ha dei quartieri di Ribadesella e della sua spiaggia principale, si possono ammirare sei murales di ceramica realizzati da Antonio Mingote e che raccontano alcuni dei capitoli salienti della storia locale.
Alla fine del ponte sorge il porto, un’area completamente rinnovata negli ultimi anni; il lato ovest simboleggia proprio tale cambiamento e, nel corso del ‘900, ha visto il fiorire di ville ed alberghi dallo stile romantico, modernista ed eclettico. Uno sviluppo urbanistico che, fortunatamente, non ha portato alla “cementificazione eccessiva” che purtroppo è presente in altre località costiere. La passeggiata lungo la playa de Ribadesella segue il percorso del fiume fino a quando non sfocia nel mar Cantábrico. A tal riguardo, uno dei punti panoramici più suggestivi è senza dubbio il mirador del Pozu, punto d’arrivo dell’incamminamento che comincia nei pressi del porticciolo.
Parallelamente al paseo de la Grúa si snoda il camino a la Guía, un sentiero che inizia dal centro storico e sale fino in cima al monte Corberu, da sempre un punto strategico per osservare la baia e proteggerla quindi dagli attacchi via mare. La passeggiata – durata di circa 20-30 minuti – è molto semplice e, mano a mano a che ci si allontana dalle ultime villette arroccate sui pendii, ci si ritrova circondati da scogliere mozzafiato mentre lo sguardo si perde osservando la costa asturiana scomparire all’orizzonte. Sull’ultimo lembo di terra a picco sul Mar Cantábrico appare, quasi per magia, l’Ermita de la Virgen de la Guía. Trattasi di un piccolo eremo costruito nel secolo XVI in onore della Vergine patrona dei pescatori. Invece, i cannoni sistemati ai suoi lati testimoniano l’importanza del monte per quanto riguarda la difesa del territorio.

Villaviciosa

Questa cittadina contende a Nava il titolo di capitale del sidro delle Asturie. A parte la romanica Iglesia de Santa Maria, il grazioso centro di questa cittadina risale per lo più al XVIII secolo. La zona intorno a Villaviciosa è costellata di interessanti chiese romaniche e preromaniche. Da visitare assolutamente è San Salvador de Valdedios, chiesa preromanica a tre navate stupendamente conservata, costruita nell’893 come parte di un complesso residenziale voluto dal re delle Asturie Alfonso III. L’entrata del complesso monastico è a pagamento (6 euro, compresa audioguida in inglese). La struttura esterna ospita un albergo per i pellegrini.

Playa de Rodiles è un’ampia e bellissima spiaggia di sabbia dorata lunga 1 km e incorniciata da pini ed eucalipti, 11 km a nord di Villaviciosa. Fa parte della Reserva Natural Parcial de la Ría de Villaviciosa, nelle Asturie Orientali ed è considerata una delle 4 spiagge europee migliori per il surf.

Gijon

Gijon è la prima città delle Asturie per estensione e abitanti, una popolare meta di vacanza ricca di vie pedonali, parchi, passeggiate lungomare, e di un vivace insieme di bar, ristoranti e negozi. Gijon non ha il fascino dei porti pescherecci asturiani, ma è perfetta se cercate un luogo con gente, enormi spiagge di sabbia e tanta vita.

Il cuore antico della città si trova sul promontorio chiamato Cimadevilla, il vecchio quartiere dei pescatori. Gli armoniosi portici di Plaza Mayor, in sostanza una Plaza Mayor di Madrid in miniatura, delimitano l’estremità meridionale del promontorio. Le sidrerie all’angolo nord della piazza sono molto popolari, perfette per provare la bevanda tipica asturiana. A ovest si estendono il porto turistico e l’ampia e dorata Playa de Poniente, mentre a sud si apre l’animato centro costruito tra il XIX e il XX secolo. Plaza de Jovellanos ospita il Museo Casa Natal de Jovellanos, ovvero la residenza del discendente più illustre di Gijon, Gaspar Melchor de Jovellanos, politico illuminista vissuto nel Settecento e figura chiave dell’illuminismo spagnolo. A ovest della piazza è stato ricostruito un tratto delle mura romane della città. La città ospita anche il Museo del Popolo Asturiano, un piccolo museo etnografico per conoscere la cultura asturiana e le sue tradizioni.

Le spiagge tra Llanes e Ribadesella

L’alta e frastagliata costa asturiana compresa tra Llanes e Ribadesella, 28 km più a ovest, è interrotta da una ventina di spiagge di sabbia e insenature nascoste. Da est a ovest, si possono vedere in questo ordine:

  1. Playa de la Ballota (Andrin): bellissima spiaggia lunga 350 metri, incorniciata da scogliere ammantate di vegetazione. Si trova 4,5 km a est di Llanes ed è raggiungibile tramite una pista sterrata che si diparte dalla strada LLN2 Cué-Andrin.
  2. Playa de Toranda (Niembro): 8 km a ovest di Llanes, spiaggia con una splendida cornice di campi, chiusa su un lato da un promontorio ricoperto di alberi. Per arrivarci, uscire dalla AS263 a Posada e procedere per 2 km in direzione nord-ovest, fino a Niembro. La spiaggia si trova 500 metri oltre Niembro ed è ben segnalata.
  3. Playa de Torimbia (Neimbro): 9km a ovest di Llanes, una bella mezzaluna di sabbia dorata, circondata da promontori rocciosi e colline verdi, veramente spettacolare. Per raggiungerla bisogna uscire dalle dalla AS263 a Posada e dirigersi verso Niembro (2 km) da dove la spiaggia, ben segnalata nelle strette vie di Niembro, dista altri 2 km. L’ultimo km deve essere percorso a piedi, quindi molta gente va altrove e la spiaggia è spesso tranquilla.
  4. Playa de Gulpiyri (Naves): più luogo di interesse naturalistico che spiaggia vera e propria, questa magica insenatura lunga 50 metri non affaccia direttamente sul mare, ma si trova nascosta in mezzo alle scogliere e alla vegetazione. Nonostante ciò, si può sentire l’acqua dell’oceano sciabordare lungo gallerie sotterranee fino a raggiungere la sabbia dorata di Gulpiyri. Per arrivarci, uscire dalla AS263 e puntare verso nord o lasciare la A8 in corrispondenza dell’estremità orientale di Naves. La spiaggia si trova 500 metri più a nord, ma gli ultimi 300 metri devono essere percorsi a piedi.

Le Cuevas delle Asturie

La Cueva del Pindal, Patrimonio Unesco, custodisce 31 pitture e incisioni paleolitiche raffiguranti animali, per lo più color ocra: bisonti, cavalli, rare immagini di mammut e di un pesce. Non sono dello stesso livello delle pitture delle Grotte di Altamira o di quelle di Tito Bustillo a Ribadesella, ma si tratta delle prime testimonianze di arte rupestre preistorica scoperte nelle Asturie. La visita merita anche per la bella posizione della grotta, racchiusa tra scogliere alberate e vicino a una cappella del XVI secolo, alle rovine di un monastero romanico e a un centro didattico. Lungo il tragitto, 1 km prima della grotta, si incontra uno spettacolare belvedere sulla costa. La visita deve essere prenotata almeno un giorno di anticipo perché il numero di visitatori al giorno è limitato.

Ad una ventina di chilometri dalla Cueva del Pindal si possono raggiungere i Bufones de Arenillas: sono un fenomeno simile ai geyser, ovvero una dozzina di punti in cui l’acqua del mare, spinta dalla pressione delle maree, schizza fuori da alcuni buchi nella roccia con getti che possono raggiungere i 20 metri di altezza (avvicinarci troppo infatti è pericoloso).

Le Cuevas de Tito Bustillo sono delle grotte che custodiscono alcuni tra i reperti più emblematici dell’arte rupestre europea. La Cueva ospita alcune delle pitture rupestri più belle della Spagna, tra cui magnifiche raffigurazioni di cavalli risalenti a un periodo compreso tra il 15.000 e il 10.000 a.C.. La grotta si trova 300 metri a sud dell’estremità occidentale del ponte sul Rio Sella ed è stata inserita dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Il numero dei visitatori ammessi al giorno è limitato.

Le Asturie occidentali

I villaggi delle Asturie occidentali sono piccoli gioielli di calma e tranquillità inseriti in un paesaggio da favola. Io ho fatto tappa a Avilés, Cudillero, Luarca e Tapia de Casariego. Anche questa zona è costellata da spiaggie, anche se più piccole e circondate dalle rocce, come Playa de la Cueva, Playa del Silencio, Playa Churin, Playa de Cadavedo e Playa de Vallina. Proprio per la conformazione del paesaggio delle Asturie occidentali, meritano una sosta i diversi punti da cui ammirare il paesaggio dall’alto, come il Mirador del Sablòn, Eremita de la Regalina e Cabo Busto.

Avilés

Avilés è un antico porto sorto su un estuario, oltre che un importante centro siderurgico. Il nucleo storico della città è piacevole da esplorare con le eleganti vie porticate e la centrale Plaza de Espana, sulla quale si affacciano bei palazzi del Seicento. In città ci sono ottimi ristoranti specializzati nell’autentica cucina asturiana. La città ospita il Centro Cultural Internacional Oscar Niemeyer, un poliedrico centro culturale inaugurato nel 2011 in un ex sito industriale a est del centro, sulla riva opposta del fiume, progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer e donato alle Asturie come simbolo del legame culturale esistente tra la Penisola Iberica e l’America Latina. L’ardito complesso bianco ha diversi spazi dedicati a produzioni indipendenti di teatro d’avanguardia, musica, cinema, eventi letterari e mostre d’arte.

Cudillero

Cudillero è il borgo di pescatori più pittoresco della costa asturiana: le case, dipinte in colori pastello, si adagiano una sull’altra alle spalle del minuscolo porticciolo che occupa la stretta insenatura. Nonostante la patina turistica, Cudillero riesce comunque a conservare un’atmosfera tranquilla, soprattutto se riuscite ad arrivare al mattino presto, quando il villaggio è ancora semideserto. Si può passeggiare lungo le strette viuzze del centro storico ed inerpicarsi sulle scalinate in salita per ammirare scorci bellissimi del borgo e del mare da diverse terrazze affacciate su punti strategici.

Luarca

Sebbene sia meno scenografica di Cudillero, Luarca vanta una posizione molto simile, in fondo a una valle stretta e profonda che scende verso un ampio porto pieno di pescherecci colorati. Luarca può essere una comoda base per esplorare le spiagge vicine ed è l’ultimo centro abitato di una certa importanza prima della Galizia. Il Mirador de la Atalya domina l’estremità orientale del porto; merita salire qui per contemplare il panorama di Luarca e della magnifica costa. In cima all’altura si trova una chiesetta e un cimitero molto suggestivo. Per secoli la corporazione dei marinari di Luarca era solita ritrovarsi presso la vicina Mesa de Mareantes, dove la storia locale è oggi raccontata da un pannello di piastrelle dipinte.

Tapia de Casariego

Tapia de Casariego è uno dei villaggi di pescatori più belli e turistici delle Asturie occidentali, con origini baleniere. Il borgo si distingue per il suo forte legame con la pesca e l’industria conserviera. Merita camminare nel suo bellissimo porto per la pesca e osservare un’asta dal vivo della rula, sedersi nello spazio esterno dei bar e dei ristoranti del molo e contemplare la pittoresca immagine della sua flotta ormeggiata, il faro dell’isola e le banchine esterne, un’opera ottocentesca di Fernando Fernández-Casariego, il Marchese di Casariego. Salendo fino al quartiere marinaio di San Sebastian si arriva a San Blas, la zona più antico dove, lungo La Guardia, si può contemplare una splendida vista sul Mar Cantabrico dal punto panoramico di Os Cañóis.

Tapia de Casariego è la culla del Festival Intercéltico d’Occidente, dichiarato di Interesse Turistico, ed è un luogo simbolo del surf nel Mar Cantabrico: la spiaggia di Anguileiro ospita una delle prove più famose del Campionato del mondo di Surf. Inoltre, Tapia de Casariego è stato il primo porto in cui è sbarcato il mais proveniente dall’America.

Le spiagge e i punti panoramici delle Asturie occidentali

Le spiagge e i punti panoramici delle Asturie occidentali sono davvero tanti, impossibile vederli tutti. Un luogo imperdibile, probabilmente il più famoso e scenografico delle Asturie è Playa del Silencio ma ci sono diverse altre spiagge e altrettanti punti panoramici.

  • Playa del Silencio è considerata una delle più belle spiagge di tutta la Spagna. È una lunga insenatura di spiaggia argentata, incorniciata da un anfiteatro naturale di roccia. Il fondale è roccioso non è ideale per fare il bagno, ma è una vera meraviglia per chi ama passeggiare sulla battigia. Playa del Silencio è uno dei luoghi in cui si può apprezzare la bellezza selvaggia della costa asturiana. Si trova a 15 km a ovest di Cudillero: lasciata la macchina in un parcheggio a pagamento si percorrono gli ultimi 500 metri a piedi, lungo un facile e ampio sentiero in mezzo ai pascoli asturiani. Alla spiaggia si scende poi lungo il sentiero e una scalinata di roccia. Meglio fare questo percorso al mattino perché è più ombreggiato. La spiaggia è ampia, di ghiaia grossa e non attrezzata. Ci sono alcuni sentieri che conducono ad altre baie vicine.
  • Il Mirador del Sablòn si raggiunge in cinque minuti a piedi dal punto panoramico del villaggio di Oviñana, non lontano da Cudillero, da cui si gode una vista spettacolare sulla bellissima Playa e la Cueva. Dal villaggio un facile sentiero – su cui è facile imbattersi in gruppi di capre – conduce al Mirador dove è stata allestita una panchina da cui ammirare lo spettacolo della costa e in particolare Playa de Vallina, ai piedi del Mirador. Con l’auto potete percorrere le stradine del villaggio e parcheggiare dove trovate spazio perché non esistono parcheggi specifici. La cosa migliore è andarci al mattino presto quando è più facile essere soli e godersi il panorama nel silenzio totale.
  • L’Eremita de la Regalina è una graziosa cappella bianca e azzurra situata  in una posizione strepitosa, in cima a un promontorio erboso incorniciato da aspre scogliere e spiagge di sabbia su cui s’infrangono le roboanti onde dell’oceano. Vale assolutamente la pena arrivare fino a qui anche solo per contemplare lo splendido panorama, nel quale s’inseriscono alla perfezione anche due tipici horreos (granai) asturiani. Dal promontorio si possono ammirare a est l’ampia e sabbiosa Playa de Cadavedo e a ovest Playa Churin. Partendo da Luarca, percorrere la A8 in direzione est per 13 km, prendere l’uscita 451 per Cadavedo e seguire le indicazioni per Playa de Cadavedo e poi quelle per l’Eremita de la Regalina. C’è un piccolo parcheggio e nelle vicinanze c’è un minuscolo paesino ed un hotel con bar e ristorante.
  • Sferzate dal vento e dalla forza delle onde, le scogliere di Cabo Busto danno un’idea di quanto selvaggia sia la costa asturiana. In cima al capo, che si trova a 12 km a est di Luarca, sorge un faro del XIX secolo. Il panorama della costa è fantastico.

Oltre a quanto vi ho raccontato in questo post, il mio itinerario ha toccato il lato occidentale del Parco Nazionale dei Picos di Europa. Trovate il racconto a questo link: Asturie, escursione sui Picos de Europa


Se le Asturie vi hanno incuriosito e volete vedere le mie foto, le trovate nel mio spazio Flickr dedicato!

Se siete su Instagram e volete guardare le mie storie su questo viaggio, questo è il link: Asturie – Instagram

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