Buenos Aires è una città che conquista a poco a poco. È elegante e caotica, malinconica e vivace allo stesso tempo. Ogni quartiere ha un’anima diversa: il centro storico racconta la storia del Paese, San Telmo profuma di tango e antiquariato, La Boca esplode di colori, Palermo è un laboratorio di creatività. Tre giorni sono abbastanza per respirarne l’atmosfera, tra caffè storici, strade da esplorare a piedi e serate da vivere fino a tardi.
Giorno 1 – Il centro storico e San Telmo
Mattina
Il punto di partenza ideale è Plaza de Mayo, il cuore politico della città, dove la storia argentina si intreccia con quella del continente. Sulla piazza si affacciano il Cabildo, l’antico municipio coloniale, la Casa Rosada, sede del governo e simbolo di Buenos Aires, e la Catedral Metropolitana, austera e luminosa, dove riposa il generale San Martín.
La piazza è il luogo delle manifestazioni e delle Madres de Plaza de Mayo, le donne che ancora oggi si ritrovano qui ogni giovedì per ricordare i desaparecidos della dittatura. È impossibile restare indifferenti: questo è il cuore emotivo della città.
Da qui si può percorrere Calle Florida, la via pedonale più vivace, tra artisti di strada, negozi storici e profumo di caffè tostato. A pochi isolati sorge il maestoso Teatro Colón, inaugurato nel 1908 e considerato tra i teatri lirici migliori al mondo. Le visite guidate permettono di entrare dietro le quinte e scoprire i corridoi dorati, i lampadari di cristallo e l’imponente sala centrale.
Per pranzo, l’atmosfera del centro invita a sedersi in una parrilla tradizionale – la tipica griglieria argentina – per assaggiare un taglio di carne locale, o in una confitería per un pranzo veloce con empanadas e vino Malbec.
Pomeriggio
Dopo pranzo, il passo si fa più lento e porta a San Telmo, il quartiere più antico della città. Strade acciottolate, edifici coloniali e lampioni in ferro battuto creano un’atmosfera nostalgica. Il Mercado de San Telmo, costruito nel 1897, è un piccolo universo di bancarelle di frutta, botteghe vintage, profumi e suoni. Nei dintorni, tra Defensa e Balcarce, si trovano negozi di antiquariato, librerie, atelier di artisti e cortili nascosti.
La Plaza Dorrego è il cuore del quartiere, specialmente la domenica quando si trasforma in un mercatino a cielo aperto, con ballerini di tango e musicisti. Anche se non è giorno di mercato, vale la pena sedersi a un tavolino con un bicchiere di vino e osservare la vita che scorre.
Sera
Quando cala la sera, San Telmo si illumina di lampioni gialli e di note di tango. Ci sono piccoli ristoranti e milongas dove si può assistere a esibizioni dal vivo o semplicemente lasciarsi avvolgere dall’atmosfera.
È il quartiere giusto per la prima cena in città: piatti tradizionali, porzioni generose e un ritmo lento che racconta l’anima di Buenos Aires.
Giorno 2 – La Boca, Puerto Madero e Recoleta
Mattina
Il secondo giorno inizia nel quartiere di La Boca, culla del tango e del calcio argentino.
Le casette colorate di Caminito, decorate con lamiera e tinte vivaci, sono uno dei simboli della città. L’arte di strada qui è ovunque: murales, sculture di bronzo, botteghe di pittori e ballerini che si esibiscono tra i turisti.
La zona è turistica, ma conserva la memoria del suo passato portuale e popolare. Allontanandosi un po’ da Caminito, si scoprono strade tranquille con case basse e vita di quartiere.
Chi ama il calcio può visitare la Bombonera, lo stadio del Boca Juniors, con il museo dedicato a Maradona e alla passione per il pallone che a Buenos Aires è quasi una religione.
Per pranzo, il quartiere offre tante trattorie semplici dove gustare un choripán (panino con salsiccia e chimichurri) o una pizza argentina, alta e morbida, diversa da quella italiana ma ugualmente irresistibile.
Pomeriggio
Il pomeriggio prosegue a Puerto Madero, il volto moderno e rigenerato della città. Gli antichi magazzini di mattoni rossi sono stati trasformati in ristoranti, gallerie e hotel di design.
La passeggiata lungo i canali è piacevole e tranquilla, con una vista spettacolare sul Puente de la Mujer, progettato da Santiago Calatrava. Se il tempo è bello, è bello fermarsi per un caffè guardando l’acqua e la skyline riflessa.
Alle spalle del quartiere si estende la Reserva Ecológica Costanera Sur, un grande parco naturale che si affaccia sul Río de la Plata. I sentieri tra lagune e vegetazione regalano una pausa di verde e silenzio nel mezzo della città.
Quando la luce del pomeriggio si fa più morbida, è tempo di spostarsi verso Recoleta, il quartiere elegante e borghese di Buenos Aires. Il Cimitero della Recoleta è una vera città nella città: mausolei in marmo, statue, angeli e cipressi compongono uno dei luoghi più suggestivi da visitare. Qui si trova anche la tomba di Evita Perón, ancora oggi meta di omaggi e fiori freschi.
Sera
La zona di Recoleta è perfetta per una serata tranquilla. Si può passeggiare tra le librerie (come la splendida El Ateneo Grand Splendid, ospitata in un ex teatro), o fermarsi per cena in uno dei tanti ristoranti eleganti del quartiere.
Il Café La Biela, con i suoi interni in legno e le foto d’epoca, è un luogo storico dove si sono incontrati scrittori, artisti e intellettuali. È il posto ideale per chiudere la giornata con una copa di Malbec e un dolce argentino come l’alfajor.
Giorno 3 – Palermo e i parchi della città
Mattina
L’ultimo giorno è dedicato a Palermo, il quartiere più vasto e creativo della città.
Palermo Soho è un mosaico di vie alberate, boutique indipendenti, murales e locali dall’atmosfera rilassata. È un quartiere che si scopre camminando piano, tra un negozio di design e una galleria d’arte nascosta in un patio interno.
Da non perdere le vie Honduras, Armenia e Thames, piene di street art e locali per la colazione o il brunch.
A poca distanza, Palermo Hollywood offre un’atmosfera simile ma più residenziale, con ristoranti e bar di tendenza frequentati dai porteños.
Per pranzo, Palermo è una garanzia: ristoranti di cucina argentina contemporanea, bistrot internazionali e café creativi. È il quartiere perfetto per rallentare un po’ e godersi la città senza fretta.
Pomeriggio
Dopo pranzo, si può attraversare la città verde dei Bosques de Palermo, con il Parque Tres de Febrero, i laghetti e i giardini di rose. Noleggiare una bicicletta o semplicemente passeggiare lungo i viali alberati è un modo piacevole per chiudere il viaggio.
All’interno del parco si trovano il Jardín Japonés, un angolo di quiete con ponticelli, bonsai e carpe, e il Planetario Galileo Galilei, con la sua cupola argentata che di sera si illumina come una sfera sospesa nel cielo.
Sera
L’ultima sera merita un tocco speciale: un cocktail in uno dei rooftop bar di Palermo, con vista sui tetti e sulla città che non dorme mai, oppure una milonga locale, lontana dagli spettacoli turistici, dove i porteños ballano il tango come lo facevano da sempre, con naturalezza e passione.
È il modo migliore per salutare Buenos Aires: con la musica nell’aria e la sensazione di aver solo sfiorato la sua infinita energia.
Tre giorni non bastano per conoscere Buenos Aires fino in fondo, ma sono sufficienti per sentirne il carattere, camminare tra le sue piazze, ascoltare il suo accento melodioso e lasciarsi conquistare da una città che sembra un romanzo pieno di voci, luci e contrasti.
Il mio viaggio in Argentina è cominciato proprio qui, tra i caffè storici e le note di tango di Buenos Aires, ma poi è proseguito verso ovest, tra montagne, villaggi e strade che si arrampicano sulle Ande.
👉 Qui racconto quei quattro giorni sulle Ande argentine.
E se vuoi vedere qualche immagine della capitale, qui ci sono le mie foto di Buenos Aires su Flickr.










