Harajuku, Tokyo, negozio cosplay

Tokyo, Harajuku, tra street art, cosplay, shintoismo e arte d’avanguardia

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Itinerario alla scoperta di Harajuku, il quartiere di Tokyo famoso per la street art, i negozi cosplay, le mostre di arte contemporanea e il maestoso santuario scintoista Meiji Jingu.

Harajuku, Tokyo, negozio cosplay

Il quartiere di Harajuku è un grande mix dei differenti aspetti della cultura giapponese. In questo quartiere si trovano infatti il santuario scintoista Meiji Jingu, uno dei più famosi ed importanti di Tokyo, il parco Yoyogi, uno dei maggiori della città, famoso per le fioriture dei ciliegi e gli alberi di ginkgo biloba, e Takeshita Dori e Omotesando, le due strade principali dello shopping.

Omotesando è il viale più elegante di Tokyo, un corso alberato lungo 1 km, che collega l’ingresso del santuario Meiji e la Omotesando station, dove si susseguono boutique d’alta moda, come Chanel, Bulgari, Dior. La maggior parte di Omotesando è occupata da Omotesando Hill, un edificio progettato dal famoso architetto Tadao Ando inaugurato nel 2006; al suo interno, distribuiti su sei piani di cui tre interrati, si trovano un centinaio di negozi, ristoranti e bar.

Takeshita Dori è invece la vetrina della moda giovanile di Tokyo e il luogo di nascita di tutte le tendenze più strane e stravaganti del paese nipponico. La strada, che si sviluppa per circa 400 metri, è un susseguirsi di minuscoli negozi di abbigliamento – spesso usato – caffè, chioschi di street food e negozi di crepes. Il tutto diventa estremamente affollato nei fine settimana. L’entrata a Takeshita Dori è nei pressi della stazione del trenino di Harajuku, inconfondibile perchè caratterizzata da una torre dell’orologio in falso stile Tudor.

Tokyo, stazione del trenino di Harajuku

Alle spalle della stazione di Harajuku si estende il Parco Yoyogi (Yoyogi Kōen), un’enorme oasi verde con sentieri, percorsi ciclabili, prati verdi, stagni e foreste di ginko. Il parco è diviso due parti: quella a nord è la zona boschiva del parco, quella a sud è la zona adibita a eventi musicali e attività sportive. Sono inoltre presenti un palcoscenico all’aperto e un grande stadio sportivo.

Come detto, Harajuku è anche il quartiere dove si trova il santuario scintoista più importante di Tokyo, il Meiji-Jingu. Il santuario fu costruito in memoria dell’imperatore Meiji e dell’imperatrice Shoken ed è diviso in due sezioni principali: il giardino esterno e il giardino interno. Il Meiji-Jingu, distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è sato ricostruito nel 1958. Durante l’anno ospita diverse feste importanti come l’Hatsu-mode (la prima visita dell’anno ad un santuario, che richiama milioni di visitatori; è il momento in cui ho visitato il santuario e vi assicuro che c’è tantissima gente) e il Seijin-no-hi (la festa della maggiore età, in cui i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 20 anni si recano al santuario lungo il viale costeggiato da sculture di ghiaccio).

Tokyo, O-torii di accesso al Meiji-jingu, celebrazioni di Hatsu-mode

Il giardino interno è la parte più suggestiva del Meiji-jingu. All’entrata si imbocca un vialetto di ghiaia che porta al gigantesco O-torii, il più grande portale del Giappone in stile Myojin, alto 12 metri e realizzato con il legno di cipressi di 1500 anni provenienti da Taiwan. A sinistra del torii si trova il Jungu Naien, un meraviglioso giardino tradizionale disegnato dalla moglie dell’imperatore; se vi trovate a Tokyo a giugno è una tappa imperdibile perchè si riempie del rosso e del bianco dei fiori di iris, i preferiti dell’imperatrice. Proseguendo invece lungo il vialetto di ghiaia si arriva al Kita-mon, un altro torii in legno che segna la porta nord, e successivamente al padiglione centrale del santuario, un edificio in legno di cipresso dal tetto in rame, perfettamente inserito nell’ambiente che lo circonda. Il giardino esterno ospita la Meiji Memorial Pitcure Gallery e diverse arene sportive tra cui lo Stadio nazionale, il più grande del Giappone costruito per le Olimpiadi del 1964 dal famoso architetto Kenzo Tange, e lo stadio di baseball Jingu.

Tokyo, Meiji-jingu
Tokyo, Meiji-jingu
Tokyo, Meiji-jingu
Tokyo, Meiji-jingu
Tokyo, Meiji-jingu

A Harajuku si trova anche qualche museo interessante, tra cui il Museo memoriale d’arte ukiyo-e di Ōta (espone quadri ukiyo-e e stampe), il Museo Nezu (collezione di opere d’arte orientali che comprende vari oggetti provenienti dal Giappone, Cina e Corea). Particolare rilievo ha anche il Watarium Art Museum (che sta al confine tra Harajuku e Shibuia), una delle maggiori istituzioni in Giappone e in Asia nel campo delle arti visive contemporanee che espone arte moderna in varie forme, incluse scultura, fotografia e design industriale.

Qui sotto trovate l’itinerario completo con tutti i posti menzionati nel post. Se decidete di percorrerlo tutto vi conviene partire dalla stazione di Omotesando e arrivare alla stazione di Shinanomachi, ma diverse altre soluzioni sono possibili a seconda di quello che volete vedere.

itinerario a Harajuku
itinerario a Harajuku


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Trovate tutte le foto dei miei viaggi in Giappone nel mio spazio Flickr: https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/collections/72157685319037275/ o qui sul sito nello spazio dedicato al Paese del sol levante: https://www.claudiatoffolon.com/asia/giappone-2/

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