Pinnawala, l'Orfanotrofio degli elefanti

Pinnawala, in Sri Lanka all’Orfanotrofio degli elefanti

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Un santuario pacifico o una trappola per turisti sfruttatori? Questo è l’enigma al centro del dibattito sul Pinnawala Elephant Orphanage. Io vi racconto quello che ho visto con i miei occhi e quello che ho imparato sui meravigliosi enormi elefanti.

Pinnawala, l'Orfanotrofio degli elefanti

Pinnawala, l’Orfanotrofio degli elefanti

Un santuario pacifico o una trappola per turisti sfruttatori? Questo è l’enigma al centro del dibattito sul Pinnawala Elephant Orphanage. Dopo qualche ricerca si finisce per chiedersi se visitare o meno questo luogo, tra i più famosi dello Sri Lanka. La domanda è legittima. Le guide turistiche includono quasi sempre nell’itinerario l’Orfanotrofio. Quando l’ho visto, ero titubante: avevo letto diverse critiche e non ero sicura di volerci andare, ma poi l’ho considerata come un’opportunità per vedere con i miei occhi e potermi informare. Quello che ho trovato è stato un progetto di conservazione che, sebbene non perfetto, sta lavorando molto bene.

Alla scoperta dell’Orfanotrofio

Quando l’orfanotrofio è stato aperto nel 1975 c’erano 5 elefanti, ora ce ne sono 88. La maggior parte di loro è stata salvata perché ferita o abbandonata dalle madri e alcuni sono nati in cattività. Nessuno di loro farà mai ritorno alla vita “libera”, perché non sopravvivrebbe, per incapacità di adattarsi, perché non sarebbe in grado di procurarsi il cibo e l’acqua dolce, o perché provato da malattie che all’Orfanotrofio vengono invece curate quotidianamente. Si può dire che all’Orfanotrofio gli elefanti abbiano trovato la loro famiglia e vivano insieme.

Una sezione dell’Orfanotrofio è dedicata ai piccoli elefanti orfani, che hanno perso le madri e che quindi necessitano di cure particolari, di una “mamma umana”. Dopo che saranno cresciuti, verranno mescolati al gruppo e avranno dei nuovi amici, fratelli e sorelle.

La maggior parte della mandria degli elefanti ospitati vaga liberamente in uno spazio relativamente ampio ad un’estremità del sito, lontano dai turisti. In natura, nella mandria ci sono femmine adulte, assieme a maschi e femmine più piccoli. I maschi adulti lasciano il gruppo e vivono individualmente. I maschi non sono solo tenuti separati, ma a volte devono essere incatenati, in particolare durante il periodo noto come “musth” quando diventano sessualmente aggressivi. Anche alcune femmine vengono a volte incatenate perché possono essere aggressive, soprattutto nei periodi di sfide per la guida del branco.

Pinnawala, l'Orfanotrofio degli elefanti

Il rapporto con i turisti

La maggior parte delle persone che visita l’Orfanotrofio critica il fatto che gli elefanti sono in catene, ma spesso viene dato un giudizio senza informarsi su una attività (l’addomesticamento degli elefanti) che in Sri Lanka dura da più di migliaia di anni e che viene svolta seguendo metodi tradizionali. Anche l’utilizzo delle catene in acciaio è motivato: se venissero infatti usati cavi o corde l’elefante rischierebbe di tagliarsi e ferirsi profondamente.

Uno dei rituali più visti dai turisti è quello del bagno, che viene ripetuto più volte durante la giornata. Gli elefanti vengono fatti scendere dalla vasta area in cui vagano e vengono condotti al fiume. In questi momenti gli elefanti sono legati con delle catene alle zampe, principalmente per tutelare i turisti e gli stessi animali.

L’entrata all’Orfanotrofio è a pagamento. Il motivo è semplice: mantenere 88 elefanti ha un costo molto elevato. I soldi dei biglietti vengono destinati ad un fondo tramite il quale si acquistano il cibo e le medicine necessarie, oltre a pagare gli stipendi di chi lavora all’interno della struttura.

Pinnawala, l'Orfanotrofio degli elefanti

Cosa ho imparato

Alla luce della mia visita posso dire di aver imparato molto e di aver capito che spesso diamo dei giudizi senza informarci sulla situazione reale. Gli elefanti non vengano sfruttati per fare soldi, il loro benessere è la priorità del centro. Ovviamente ci sono delle legittime preoccupazioni per il rapporto con il turismo, e con tutti i suoi impatti, ma questo è necessario per consentire la sopravvivenza dell’Orfanotrofio e lo svolgimento di tutte quelle attività che vengono fatte per questi meravigliosi animali. Bisognerebbe imparare però a discostarsi dalle immagini idilliache proposte dai social media, che inevitabilmente si scontrano con quella che è la realtà della gestione dei grandi pachidermi.

In Sri Lanka esistono altre possibilità per vedere gli elefanti allo stato brado (io ne ho visti anche camminare lungo il ciglio della strada, non appena scesa l’oscurità, e questo rappresenta un grande problema per la sicurezza). Tra i posti migliori ci sono sicuramente il Minneriya NP, l’Udawalawa NP o lo Yala NP. Vi parlerò di quest’ultimo parco nazionale in uno dei prossimi post.

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Se volete vedere le foto che ho scattato in Sri Lanka, le trovate nel mio spazio Flickr (sito esterno).

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